IL PRE

Sono nato in Toscana alla fine degli anni ‘70, in una città di media grandezza, ma con le radici ben piantate a Pontassieve, dove ancora vive gran parte della mia famiglia biologica.

Il mare però è sempre stato l’orizzonte di vita verso cui aspiravo e i miei genitori hanno soddisfatto questo mio desiderio fin da quando avevo appena un mese e da allora non l’ho più abbandonato. Le mie estati a Follonica, cittadina di villeggiatura che sta nei lembi iniziali della Maremma grossetana, sono state fondamento della mia crescita, dalla infanzia fino all’essere adulti. Ma mica sono stato in vacanza tutta la vita, anche se a dirvi la verità non sarebbe stato poi tanto male.

Il lavoro di mio padre, fisico delle particelle, mi ha fatto vivere in costante mutamento di orizzonti. Io, mia madre, e i miei due fratelli minori – un fratello e una sorella – lo abbiamo seguito fino in capo al mondo. Un eufemismo per dire che ho vissuto a Chicago, dove ho fatto la prima elementare e a Saint Genis-Pouilly, piccolo borgo in territorio francese al confine con Ginevra e la Svizzera, dove ho fatto la Prima Media. Non è stato facile crescere sapendo di dover partire costantemente, ma questo essere letteralmente cittadino del mondo ha contribuito a regalarmi una visione decisamente più ampia, in cui tutti han diritto di essere quel che vogliono, come lo vogliono, quando lo vogliono. Scontato dire nel rispetto degli altri, no?
Finalmente dalla seconda media alla fine delle Superiori ho trovato dimora a Campo, un piccolo paese a una decina di chilometri per quella che è la città che considero casa e da cui non andrò mai via. Un’affermazione un po’ velleitaria conoscendo la mia storia personale, ma così mi piace pensarla.

Presto, molto presto ho iniziato a fare teatro, passione che poi si è trasformata in lavoro e che è stata una grande avventura che definirei così: i corsi con maestri, i primi spettacoli, i festival nazionali, Roma, Milano e le decine di città visitate, i laboratori per le scuole, il mio teatro che diventa teatro per ragazzi, le delusioni, gli errori, le risalite, i grandi applausi, ancora laboratori per ragazzi, nuovi spettacoli, nuovi successi, ruoli istituzionali, la grande delusione, la pausa, i robot, gli spettacoli con i robot, nuove città visitate, grandi applausi, il primo libro, Lucca Comics da autore e… tante pagine ancora da scrivere, perché il teatro è come quegli amori della vita, non li molli mai.
La mia vita privata? Vivo con la mia compagna di vita da venticinque anni e ho una figlia che ne (quasi) ventidue. Poi è arrivata la grande pandemia e…

IL POST

Ho iniziato a scrivere e raccontare. Questi sono i due poli attorno a cui ruota la mia attuale vita creativa. Creare content per il web e per il teatro è così gratificante che voglio continuare a farlo ancora a lungo.

Vado live ogni giorno su Twitch per raccontare Sorare, quando non sono fuori casa per catturare qualche storia. Sorare è un gioco di carte nft che mi diverte molto portare in live e giocare. Sono tra i più continui referenti della Community italiana di Sorare e ho fondato con altri colleghi e amici la “Sorare Tribe” una delle più numerose community italiane del gioco.

Il mio canale YouTube e il mio Twitter sono densi di content relativi al gioco francese, ma su YouTube ho anche tanti video che riguardano il calcio, l’altra grande passione di questa mia fase di vita.

Collaboro con Avvenire sul cartaceo e con Zeta, per quanto riguarda il digitale. Ho avuto altre collaborazioni ma, al momento, preferisco andare sulla qualità, lasciando la quantità riposta in un cassetto. Il motivo? Ho anche un Patreon, in cui scrivo di calcio sud-coreano, giapponese e statunitense e voglio che i miei abbonati, abbiano l’accesso a un lavoro professionale. Se qualcuno decide di investire su di te, è giusto che tu sia focussato al 110% nel rendere indietro a quella persona il massimo del tuo lavoro. Questo è poi un modo di condividere il lavoro che amo molto e che sta pienamente dentro al web 3.0: creare contenuti che vengono direttamente acquistati da chi ritiene che siano necessari e farlo con continuità se la loro qualità rimane alta. A questo aggiungete che col tempo si crea anche un rapporto diretto tra il content creator e gli abbonati e il trucco per creare una società migliore è già pronto.

IL FUTURO

“The Future is unwritten”
Il murale che campeggia a New York con la famosa frase di Joe Strummer è il motto che sento più vicino, quando penso al futuro. Niente è scritto. Sta a noi prendere penna e carta, pc e word, e scrivere quello che accadrà domani. Io continuerò a scrivere, fare teatro e creare contenuti per il web, voi?

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